Author: | Grzegorz Adam Hankiewicz |
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Contact: | gradha@titanium.sabren.com |
Translator: | David Gervasoni |
Contact: | david0@virgilio.it |
Date: | 2004-12-16 09:25:52 +0000 (Thu, 16 Dec 2004) |
Version: | H2 ($Rev: 402 $ under Subversion control) |
Web site: | http://gradha.sdf-eu.org/textos/backup.en.html |
Copyright: | This document has been placed in the public domain. |
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Chiunque dovrebbe fare i backup dei propri file importanti. Questo onnipresente avviso è generalmente ignorato da molta gente. Anch'io l'ho ignorato, fino a quando non ho perso una considerevole mole dei miei dati. Non abbastanza contento ho fatto in modo di perderne ancora in una serie di successivi incidenti, così decisi che ne avevo abbastanza. Quindi ho cercato su Freshmeat qualche programma per la creazione di backup che supportasse quelli differenziali e ho trovato DAR.
Fare un backup completo significa salvare tutti i file che ricadono sotto le cartelle interessate dalla politica di backup. Un backup differenziale o incrementale conterrà invece solo i file il cui contenuto è cambiato rispetto al precedente backup, fosse esso completo o differenziale.
DAR permette di creare facilmente una serie di backup differenziali. La soluzione che ho sviluppato esegue ogni notte dei backup automatici. Il primo giorno del mese viene fatto un backup completo. Il resto del mese vengono fatti solo backup differenziali. Nel mio caso pochi file cambiano da un giorno all'altro, ogni tanto il codice sorgente del progetto al quale sto lavorando e le e-mail sempre.
Così se mi serve, posso recuperare con facilità il contenuto, di uno specifico giorno, del mio computer. DAR è un programma semplice da linea di comando mas i può rendere un po' più complicato con poche opzioni. Questo piccolo mini-howto vi spiegherà la mia specifica configurazione, molto grossolana, ma nel mio caso funzionale. Si, ho già collaudato il recupero dei dati dai backup. Infatti verso la fine del 2003 mi sono trasferito in un altro paese e ho portato con me giusto un CD ROM e una Knoppix bootable e ho recuperato l'esatto stato della mia vecchia installazione Debian in poche ore. Senza modifiche, senza alcuna ulteriore installazione e senza perdere alcun file.
Questo documento è stato scritto usando la versione 1.3.0 di DAR. Quando sono passato a DAR 2.0.3 tutto funzionava. Non ho nemmeno dovuto aggiornare i miei backup. Quindi sembra che l'interfaccia e i formati di backup siano stabili o al limite compatibili con le versioni precedenti. Comunque non prendete tutto ciò che dico quì come garantito. Verificate prima che la versione di DAR che avete installato funzioni come vi aspettate e potrete recuperare i file dai backup senza problemi in futuro.
Per questa versione del testo ho usato reStructuredText (ecco spiegato il misterioso markup nella versione txt). Vedi http://docutils.sourceforge.net/ per maggiori informazioni.
DAR è molto simile a tar nel numero di opzioni che ha: ce n'è una per ogni necessità, ma questo comporta una maggiore difficoltà iniziale per il nuovo utente. Come sempre, in qualsiasi momento potete avere degli aiuti sui comandi disponibili scrivendo dar -h o man dar dopo che l'avete installato. Come nel programma tar, esistono una serie di opzioni obbligatorie che definiscono il tipo di operazione che intendete fare (creare, estrarre, listare etc) e un'ulteriore serie di opzioni che modificano la scelta prima effettuate. Giusto per esempio immaginate di voler fare un backup di una cartella della vostra directory /home. Dovrete scrivere qualcosa di simile a questo:
dar -c backup_file_without_extension file1 file2 ... fileNL'output dovrebbe essere simile al seguente:
$ dar -c my_backup_file safecopy.py/ translate_chars.py/ -------------------------------------------- 15 inode(s) saved with 0 hard link(s) recorded 0 inode(s) not saved (no file change) 0 inode(s) failed to save (fileystem error) 4 file(s) ignored (excluded by filters) 0 file(s) recorded as deleted from reference backup -------------------------------------------- Total number of file considered: 19 $ ls mailbox_date_trimmer/ my_backup_file.1.dar sdb.py/ mailbox_reader/ safecopy.py/ translate_chars.py/Come avrete notato DAR aggiunge al nome del file un numero e un'estensione. Il motivo dell'estensione è chiaro, aiutare a capire che il file è un backup fatto con DAR. Il numero è chiamato slice ed è connesso alla possibilità di DAR di dividere il file di backup in base a grandezze specificate, in modo da poterle registrare su diversi supporti. Se per esempio voleste creare i backup su CD ROM, ma i backup delle vostre directory sono più grandi della capacità del CD ROM, potete specificare a DAR di dividere l'archivio in tanti file che potrete poi memorizzare su diverse unità.
Volete recuperare questo backup? Abbastanza semplice, scrivete i seguenti comandi:
$ mkdir temp $ cd temp $ dar -x ../my_backup_file file ownership will not be restored as dar is not run as root. to avoid this message use -O option [return = OK | esc = cancel] Continuing... -------------------------------------------- 15 file(s) restored 0 file(s) not restored (not saved in archive) 0 file(s) ignored (excluded by filters) 0 file(s) less recent than the one on fileystem 0 file(s) failed to restore (fileystem error) 0 file(s) deleted -------------------------------------------- Total number of file considered: 15 $ ls safecopy.py/ translate_chars.py/
Il primo passo per creare un buon backup è determinare quali parti del vostro sistema ne necessitano. Questo non sta a significare che non potete semplicemente fare un backup del vostro intero sistema, ma dividerlo in almeno due parti aiuterà molto DAR (o qualsiasi altro tool di backup) nel suo lavoro.
Il sistema che ho in casa conta di due hard disk. Il primo hard disk è diviso in una partizione da 3.8 GB dove "vive" il mio intero sistema e un'altra partizione da 11 GB dove sono memorizzati tutta la mia musica e altri file temporanei, come ad esempio alcuni pacchetti Debian fatti da me. Il secondo hard disk ha una partizione da 9.4 GB e il suo unico scopo è di servire come backup del disco primario. Non mi interessa fare il backup dei file musicali perchè ho tutti i cd originali e uno script per estrarre di nuovo le tracce e riconvertirle in ogg.
Della partizione da 3.8 GB di cui voglio fare il backup, generalmente fra gli 1.3 e gli 1.5 sono vuoti. Ho diviso logicamente i 2.3 GB usati in system e home directories (mentre scrivo, la mia home è di 588 MB). La ragione di questa divisione è che, come un normale utente, posso solo cambiare il conenuto della mia home e altri file della partizione di cui non faccio il backup. Contemporaneamente la parte della partizione in cui è memorizzato il sistema rimane abbastanza stabile e immutata perchè raramente (dis)installo software. Infatti anche della mia home directory le sole cose che cambiano sono abitualmente la mia cartella Mail e progetti, dove metto documenti come questo e altri software che scrivo/modifico.
La distinzione di base fra home directories e system può essere anche utile nella normale organizzazione. Se lavori per una università spesso tutte le macchine hanno la stessa configurazione di base, ma ogni macchina avrà i suoi dati registrati. Puoi fare un singolo system backup di una singola macchina e più home backup per ogni computer. Un'altra configurazione comune è l'esistenza di un server centrale che condivide le home directory in NFS. In questo modo dovete solo fare il backup del server. Se vi sono utenti con privilegi di alto livello permettete loro di fare il backup del sistema delle loro proprie macchine, il backup delle home lo possono ignorare visto che lo farà il server.
Una volta che avete deciso di cosa fare i backup dovete decidere come configurare DAR. Potete usare le opzioni o i file di configurazione. Le opzioni sono utili quando non ne avete troppe da specificare. I file di configurazione sono invece meglio quando volete fare backup differenti, complessi, con inclusioni/esclusioni e, più importante, potete usare commenti per documentare le opzioni specificate spiegando per esempio perchè includete/escludete questa o quella directory. Può essere utile ciò se tornate ad utilizzare il computer dopo molto tempo e volete sapere il perchè di ogni opzione.
La mia configurazione fa partire il programma DAR con una script shell richiamato periodicamente da cron (Qualche script per automatizzare i processi), così non devo dare a mano lunghi comandi. Questo stesso breve documento serve per spiegare come fare scripts. Se preferite utilizzare i file di configurazione leggete la documentazione allegata a DAR per sapere come e che sintassi utilizzare.
Ecco quà l'intera linea di comando che uso per il backup del mio sistema, dato da root. Non preoccupatevi vedendo il gran numero di opzioni date, proseguirò descrivendo il motivo di ogniuna di esse:
dar -m 256 -y -s 600M -D -R / -c `date -I`_data -Z "*.gz" \ -Z "*.bz2" -Z "*.zip" -Z "*.png" -P home/gregorio -P tmp \ -P mnt -P dev/pts -P proc -P floppy -P burner -P cdrom
- -m 256
DAR può comprimere i vostri backup. La compressione è applicata a ogni file e può essere negativa per file di ridotte dimensioni. Di default file con 100 bytes o meno non vengono compressi. Con l'opzione -m porti questo limite a 256 che sembra funzionare meglio per tutti quei piccoli file di configurazione che stanno sotto /etc/ e /home. Come potete notare questa è un'opzione assolutamente facoltativa, quasi per "capriccio".
- -y [level]
Questa opzione attiva la compressione Bzip2 che di default non è attiva. Potete anche specificare un livello di compressione tramite un numero che può andare da 0 (nessuna compressione) a 9 (miglior compressione, processo lento). Bzip2 di default usa il livello 6 che è il rapporto migliore velocità/compressione per la maggior parte dei file. Personalmente non specifico il livello di compressione, 6 va più che bene.
- -s 600M
Ecco quà l'opzione di DAR che vi permette di definire la dimensione dei file di backup o meglio delle slice. La grandezza specificata di 600 MB sarà il massimo spazio occupato dai file creati. Se il vostro backup è più grande ritroverete differenti file di backup con un numero di progressione prima dell'estensione, così potrete salvare ogni file in unità differenti (floppies, zip, CDROM, etc). I miei backup sono molto più piccoli di questa dimensione e mantengo questa opzione giusto per stare tranquillo, nel caso i file diventassero più grandi. Se questa opzione vi è utile leggete il manuale di dar per saperne di più.
- -D
Memorizza il nome e il percorso delle directory escluse dall'opzione -P o che non ci sono fra quelle specificate alla linea di comando. Questa è una utile opzione quando state recuperando un backup dal nulla, così non dovete creare manualmente tutte le directory escluse.
- -R /
Specifica la directory di root (directory radice) in cui salvare o dalla quale 'leggere' i file interessati dal backup. Di default questa è la directory in cui si sta lavorando. Se stiamo facendo un backup di sistema quì, ecco che questa sarà la directory di root.
- -c `date -I`_data
Questa è l'opzione obbligatoria di cui vi ho parlato prima e definisce la creazione del backup. Per chi non capisce ciò che segue, `date -I` è un trucchetto della shell. Brevemente, date -I restituisce una data con formato YYYY-MM-DD. L'output del comando fra gli apici singoli sarà usato come input dell'opzione -c. In questo modo potete creare backup con la data di creazione direttamente nel nome del file. Se ancora non capite di cosa sto parlando, provate la seguente istruzione dalla linea di comando:
echo "La data di oggi è `date -I`"
- -Z file_pattern
Usando come argomento normali estensioni di file, potete decidere quali file volete memorizzare nel vostro backup, ma senza compressione. Questo ha senso solo se usate anche l'opzione -y. Comprimendo file compressi otterrete solo file più grandi, spreco di risorse e occupazione della CPU.
- -P relative_path
Con questa opzione dite a DAR quali cartelle non volete memorizzare nel vostro backup. Quì potreste mettere ad esempio la directory /home (Sono l'unico utilizzatore di questa macchina, ce ne sono pochi altri, ma solo per testare alcune funzioni), directory di sistema che non sono realmente dei file, come proc, altri file che potreste aver montati sotto mnt (ovvio, il drive in cui metterete i file di backup) etc, etc. Notate che i percorsi che inserite devono essere relativi a quello specificato con l'opzione -R.
Tutto ciò non è stato poi così difficile. Controllate le pagine di manuale di DAR per maggiori informazioni sulle opzioni che vi interessa usare. Ed ecco quì il comando che uso all'interno della mia home:
dar -m 256 -y -s 600M -D -R /home/gregorio -c `date -I`_data \ -Z "*.gz" -Z "*.bz2" -Z "*.zip" -Z "*.png" \ -P instalacion_manual -P Mail/mail_pa_leerNulla di nuovo sotto il sole. Come potete vedere, molti dei comandi sono identici a quelli 'di cui sopra', ho solo cambiato il nome delle directories che voglio escludere con -P e la directory radice con l'opzione -R.
Una volta che avete un backup base potete creare backup differenziali. Il primo backup differenziale deve essere fatto usando il backup base come riferimento. I backup differenziali successivi usano come riferimento l'ultimo backup differenziale disponibile. Ecco quì il comando per un backup del sistema, differenziale:
dar -m 256 -y -s 600M -D -R / -c `date -I`_diff -Z "*.gz" \ -Z "*.bz2" -Z "*.zip" -Z "*.png" -P home/gregorio -P tmp \ -P mnt -P dev/pts -P proc -P floppy -P burner -P cdrom \ -A previous_backup
- -c `date -I`_diff
Ho solo cambiato il nome del file, per un motivo estetico.
- -A previous_backup
Questa nuova opzione viene usata per dire a DAR dove trova il file di backup precedente così può creare un backup differenziale invece di uno base. L'unica cosa alla quale dovete fare attenzione è che voi non dovete specificare nè il numero progressivo nè l'estensione, diversamente DAR vi farebbe una domanda alla linea di comando.
La linea di comando dell'utente è esattamente la stessa. Ecco quà per completezza:
dar -m 256 -y -s 600M -D -R /home/gregorio -c `date -I`_diff \ -Z "*.gz" -Z "*.bz2" -Z "*.zip" -Z "*.png" \ -P instalacion_manual -P Mail/mail_pa_leer -A previous_backupDAR ha un'altra interessante caratteristica che quì non usiamo: i cataloghi. Quando create un backup con DAR, questo contiene i dati, più un catalogo. Questo catalogo contiene informazioni circa quali file sono stati salvati, la loro data, la loro dimensione dopo la compressione, etc. Potete estrarre il catalogo e memorizzarlo separatamente. Perchè dovreste farlo? Per implementare backup differenziali in rete, ad esempio.
Al fine di creare un backup differenziale dovete procurare a DAR il backup precedente in modo che il programma possa decidere quali file sono cambiati e quali no. Facendo questo lavoro su di una rete ciò può occupare molta banda. Invece, dopo aver creato il backup, potete estrarre il catalogo e inviarlo alla macchina che fa i backup. Successivamente, potete usare questo file con l'opzione -A, DAR lavorerà come se il file del backup base fosse quello.
Questo può essere anche utile se usate le slices perchè il catalogo è creato per la prima e l'ultima slice. E' più semplice passare al comando un singolo file piuttosto che dover portare con voi tutti i dischi del vostro precedente backup.
Come ho detto prima, è venuto il momento di mettere la nostra procedura di backup sotto cron. Mettendo il seguente script eseguibile per il backup del sistema sotto /root/dar_backup.sh:
#!/bin/sh DIR=/oldg/backup FILE=${DIR}/`/bin/date -I`_data # Commands /usr/local/bin/dar -m 256 -y -s 600M -D -R / -c $FILE -Z "*.gz" \ -Z "*.bz2" -Z "*.zip" -Z "*.png" -P home/gregorio -P tmp \ -P mnt -P dev/pts -P proc -P floppy -P burner \ -P cdrom > /dev/null /usr/local/bin/dar -t $FILE > /dev/null /usr/bin/find $DIR -type f -exec chown .gregorio \{\} \; /usr/bin/find $DIR -type f -exec chmod 440 \{\} \;Alcune cose da notare:
- DIR è la variabile che rappresenta la directory di destinazione.
- FILE rappresenta il percorso del file di backup di oggi.
- Uso percorsi assoluti per i comandi perchè il mio account di root non li ha tutti inclusi nell'ambiente di default. Questo è potenzialmente un rischio in ambito di sicurezza. Idealmente dovreste compilare DAR come root e mantenere i binari dove li avete creati, così nessuno può toccarli, e eseguirvi anche Tripwire.
- DAR genera statistiche dopo ogni esecuzione. A noi non servono se eseguite in cron perchè produrrebbero solo mail inutili. Solo lo stdout è rediretto a /dev/null. Gli errori saranno invece riportati e una mail inviata se qualcosa andasse storto.
- Gli ultimi due comandi find sono opzionali. Li uso per cambiare i permessi dei file per un normale utente che creerà successivamente i backup. Ancora un ulteriore rischio in fatto di sicurezza. Root dovrebbe eseguire il backup dei file da root e gli utenti i loro. Ma con un sistema mono-user, questo non è importante. Se qualche intruso è in grado abbastanza di passare attraverso il mio firewall, la mia password di account e guardare a tutti i miei backup sono fregato.
Ora ponete il seguente script, quasi identico al precedente, per i backup differenziali sotto /root/dar_diff.sh:
#!/bin/sh DIR=/oldg/backup FILE=${DIR}/`/bin/date -I`_diff PREV=`/bin/ls $DIR/*.dar|/usr/bin/tail -n 1|/usr/bin/awk -F '.' '{print $1;}'` /usr/local/bin/dar -m 256 -y -s 600M -D -R / -c $FILE -Z "*.gz" \ -Z "*.bz2" -Z "*.zip" -Z "*.png" -P home/gregorio -P tmp -P mnt \ -P dev/pts -P proc -P floppy -P burner -P cdrom -A $PREV > /dev/null /usr/local/bin/dar -t $FILE > /dev/null /usr/bin/find $DIR -type f -exec chown .gregorio \{\} \; /usr/bin/find $DIR -type f -exec chmod 440 \{\} \;Gli unici due cambiamenti sono le aggiunte dell'opzione -A e la generazione della variabile PREV con una linea di comando un po' complicata. Vediamo cosa fa questa linea di comando:
- Primo, il comando ls crea una lista dei file con estensione .dar presenti nella directory di backup. Questo output è rediretto al comando successivo.
- Di default ls elenca i file in ordine alfabetico. tail è usato per ottenere l'ultimo file con l'opzione -n 1 che ordina di mostrare solo l'ultima riga. Di nuovo l'ultimo filename è rediretto al comando successivo.
- DAR necessita di lavorare con filenames senza il numero di slice e senza estensione. Questo significa che se non correggiamo noi il nome del file, DAR ferma il processo e chiede all'utente se effettuare l'operazione in modo automatico o meno. Noi separiamo il nome del file con awk. Il comando awk separa le stringhe di testo dai punti e stampa a schermo la prima colonna. Il risultato è il nome base che possiamo passare a DAR.
Ora dobbiamo solo mettere questi due script sotto il controllo di cron. Questo è ciò che dobbiamo scrivere dopo il comando crontab -e:
15 0 2-31 * * ./dar_diff.sh 15 0 1 * * ./dar_backup.shControllate in man -S 5 crontab la sintassi del comando. In breve queste due linee dicono a cron di far partire i processi 15 minuti dopo la mezzanotte. dar_backup.sh verrà eseguito solo il primo giorno del mese. L'altro script verrà eseguito tutti gli altri giorni.
Ecco quì gli scripts di backup per i vostri utenti. Essi sono identici, cambiano solo alcune opzioni di DAR e i percorsi:
#!/bin/sh # dar_backup.sh DIR=/oldg/backup_gregorio FILE=${DIR}/`/bin/date -I`_data # Commands /usr/local/bin/dar -m 256 -y -s 600M -D -R /home/gregorio -c $FILE \ -Z "*.gz" -Z "*.bz2" -Z "*.zip" -Z "*.png" \ -P instalacion_manual -P Mail/mail_pa_leer > /dev/null /usr/local/bin/dar -t $FILE > /dev/null /usr/bin/find $DIR -type f -exec chmod 400 \{\} \; #!/bin/sh # dar_diff.sh DIR=/oldg/backup_gregorio FILE=${DIR}/`/bin/date -I`_diff PREV=`/bin/ls $DIR/*.dar|/usr/bin/tail -n 1|/usr/bin/awk -F '.' '{print $1;}'` /usr/local/bin/dar -m 256 -y -s 600M -D -R /home/gregorio -c $FILE \ -Z "*.gz" -Z "*.bz2" -Z "*.zip" -Z "*.zip" \ -P instalacion_manual -P Mail/mail_pa_leer -A $PREV > /dev/null /usr/local/bin/dar -t $FILE > /dev/null /usr/bin/find $DIR -type f -exec chmod 400 \{\} \;Non dimenticate di aggiungere a crontab le stringhe richieste per i votri utenti.
Quando viene il momento di recuperare i vostri backup, in base a quello che avete salvato avrete un backup completo del mese, più tanti backup differenziali quanti quelli che avete fatto. Il processo di recupero dei dati è molto semplice, è uguale a quello descritto nel primo paragrafo (Semplice utilizzo di DAR), l'importante è che prima recuperiate il backup base, poi quelli differenziale. Questo può essere noioso, così ecco quà un'altro script che potete salvare fra i vostri file di backup:
#!/bin/sh if [ -n "$3" ]; then CMD="$1" INPUT="$2_data" FS_ROOT="$3" $CMD -x "$INPUT" -w -R "$FS_ROOT" for file in ${INPUT:0:8}*_diff*; do $CMD -x "${file:0:15}" -w -R "$FS_ROOT" done echo "All done." else echo "Not enough parameters. Usa: script dar_location base_full_backup directory Dove dar_location è un percorso alla directory con i binari di dar, base_full_backup è una data in formato 'YYYY-MM-DD', e directory è il posto dove volete mettere i file recuperati, solitamente '/' quando eseguito come root." fiLo script si spiega da solo. L'unica cosa alla quale dovete fare attenzione è l'opzione -w, che dice a DAR di sovrascrivere i file trovati. Questo è obbligatorio per i backup differenziali. Ah, mettete lo script nella stessa directory dove mettete i file di backup. Ecco un'utilizzo di esempio:
./recover.sh /usr/local/bin/dar 2003-10-01 /tmp/temp_path/Prova ad utilizzare questo come utente normale con pochi file di backup. Potete mettere i file recuperati in una directory temporanea, così non dovete scuotate il vostro ahrd disk per provarlo.
Denis Corbin suggerisce che lo script che crea i backup dovrebbe verificare l'exit status dei comandi DAR. Per quanto riguarda questo script così semplice, ciò non è di importanza critica perchè DAR stesso stamperebbe a schermo un messaggio d'errore e cron lo riporterebbe via mail (cosa che normalmente non succede se tutto va per il verso giusto)
Comunque, testare l'exit status può essere utile se state verificando il funzionamento dello script e volete sapere quali comandi sono eseguiti:
#!/bin/sh DIR=/oldg/backup FILE=${DIR}/`/bin/date -I`_data # Commands if /usr/local/bin/dar -m 256 -y -s 600M -D -R / -c $FILE -Z "*.gz" \ -Z "*.bz2" -Z "*.zip" -Z "*.png" -P home/gregorio -P tmp \ -P mnt -P dev/pts -P proc -P floppy -P burner \ -P cdrom > /dev/null ; then if /usr/local/bin/dar -t $FILE > /dev/null ; then echo "Archive created and successfully tested." else echo "Archive created but test FAILED." fi else echo "Archive creating FAILED." fi /usr/bin/find $DIR -type f -exec chown .gregorio \{\} \; /usr/bin/find $DIR -type f -exec chmod 440 \{\} \;Potete testare questa versione facilmente facendo partire lo script e killando i processi di DAR manualmente da un'altro terminale o un'altra console con killall dar, che forzerà la fine dei processi DAR e vedrete che uno dei rami di fallimento sarà raggiunto nello script di backup.
Un'ulteriore possibile utilizzo per testare il codice può essere di rimuovere gli archivi incompleti dall'hard disk se qualcosa va male o evitare di testare l'archivio creato quando sapete che il primo comando è già fallito. Successivamente può facilmente concatenare i comandi di creazione e di test con && in una singola linea di testo. Ciò dice alla shell di eseguire entrambi i comandi in sequenza e impedisce l'esecuzione del secondo se il primo è fallito.
Comunque se un fallimento importante avviene nel bel mezzo di un backup questa versione dello script lascierà archivi errati vaganti. Per prevenire ciò potete fare in modo che lo script esegua una positive verification. Ciò crea il backup in una directory temporanea insieme con un file *.valid.
Così un'altro script monitora la directory dove i file temporanei sono messi e sposta in una directory definitiva i file con *.valid eliminando quelli la cui ultima modifica è precedente a un'ora.
Non ho programmato di aggiornare questo testo presto perchè sono molto pigro, ma se voi siete fra quegli hackers imperattivi, ecco quà qualcosa che mi piacerebbe inserire:
- Unificare gli script dei backup base e differenziale in uno unico, così se lo script viene eseguito e non esistono backup base per il mese orrente, il backup base viene creato. Utile per macchine che rimangono spente molto tempo dopo che il backup mensile è stato fatto.
- Aggiornare lo script in modo che creai giornalmente un immagine per CD ROM con cdrecord e la masterizzi automaticamente su un cd riscrivibile presente nel drive. Così nel caso l'intero hard disk si guasti, si avrebbe l'ultimo backup su media rimovibile. Certo la cosa è limitata e non può essere automatica nel caso i backup occupino più spazio di un CDROM. La stessa cosa vale per ZIP/JAZZ/qualsiasi cosa vogliate.
- Integrazione dei backup generati, con una mini Knoppix bootable o qualsiasi altra ditribuzione che possa essere avviata da CDROM. Così avreste un CDROM per recuperare i dati che può partire automaticamente e formattare il vostro hard disk.
- Sincronizzazione delle directory di backup attraverso internet con hosts remoti. In questo modo se l'intera macchina è bruciata fisicamente ad esempio con la vostra casa, voi avete i vostri backup in qualche altro posto. Potrebbe essere fatto facilmente con programmi come rsync attraverso ssh eseguiti tramite cron.
And that's the whole magic. Se avete qualche problema, qualcosa non è chiaro o sbagliato (il che è peggio) inviatemi un'e-mail. Se trovi questo documento utile e lo vuoi tradurre inviami una traduzione del file source.en.txt così posso ditribuirla assieme a questa versione e gli utenti troveranno più facilmente la versione relativa alla loro lingua. Dovreste raggiungere facilmente il codice di questo dodumento alla mia home page (link at the beginning of the document).
Enjoy!
Coloro che scorgono cattive intenzioni nelle belle cose, sono corrotti, senza essere interessanti. Questo è un difetto. Quanti scorgono buone intenzioni nelle belle cose, sono spiriti raffinati. Per essi c'è speranza. <<Oscar Wilde - 1891>>Non mi sembrava giusto sostituire la conclusione di Grzegorz con la mia, così ecco la conclusione in italiano. Spero che questa traduzione serva a qualcuno che, anche conoscendo l'inglese, trova più comoda la lettura del testo in italiano e spero anche di non aver fatto troppi errori. Per _qualsiasi_ cosa vogliate comunicarmi, i miei dati sono quì -> (link at the beginning of the document).